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Michele di Lando.

Capo politico fiorentino. Cardatore di lana, partecipò all'invasione del palazzo della Signoria a Firenze nel luglio 1378, durante il Tumulto dei Ciompi (V. CIOMPO); in quella circostanza M. di L. venne acclamato gonfaloniere di giustizia con l'incarico di riformare il governo. Il suo ruolo nello svolgimento degli eventi venne, tuttavia, probabilmente esagerato, ed egli in realtà non fu il principale promotore della rivolta. Quando il popolo grasso si staccò dai Ciompi e questi ultimi furono costretti dalla miseria e dalla fame a radicalizzare la loro posizione e le loro richieste, M. di L. tradì i compagni di lotta, probabilmente in cambio di denaro, e partecipò alla repressione della sommossa del 1382, schierandosi dalla parte della reazione oligarchica. Sempre nel 1382, dopo la fine della rivolta, M. di L., che già l'anno precedente era stato a Volterra come capitano del popolo per il Comune fiorentino, si stabilì a Lucca, dove aprì una bottega dell'arte della lana. La sua figura, esaltata in età romantica come quella di un grande capopopolo, è stata molto ridimensionata dalla critica contemporanea, che ha posto in evidenza l'ambiguità della condotta politica di M. di L. (Firenze 1343-1401 circa).